I principi del bilancio sociale per le imprese
L’impatto di un’azienda non si calcola solo guardando a entrate e uscite. Il bilancio sociale è lo strumento per andare oltre.
Le imprese sociali e gli enti del Terzo Settore in generale lo conoscono bene: ogni anno devono redigere il proprio bilancio sociale, mostrando le attività e i traguardi raggiunti non solo dal punto di vista economico, ma anche in campo sociale e ambientale.
In questo articolo capiamo cos’è e come va compilato un bilancio sociale. Per chi ha bisogno di una mano, realtà come Bridged offrono consulenze per poterlo fare insieme.
Cos’è il bilancio sociale e chi deve compilarlo
Il bilancio sociale è un documento di rendicontazione con cui un ente del Terzo Settore, un’azienda o un ente pubblico registra non solo i profili economici, patrimoniali e finanziari, ma anche quelli in campo sociale e ambientale.
Tutte le imprese sociali sono tenute alla redazione e pubblicazione del bilancio sociale. Anche le cooperative sociali e i centri per il volontariato devono adempiere a tale obbligo. Oltre a questi, il codice del Terzo Settore prevede la sua obbligatorietà anche per altri enti del Terzo Settore con ricavi, rendite, proventi o entrate superiori a 1 milione di euro.
Anche se non si è obbligati, anche altri soggetti possono pubblicare il proprio bilancio sociale. Per chiamarlo così, però, deve seguire i principi e le linee guida alla compilazione.
I principi del bilancio sociale
Tutti i bilanci sociali si basano sugli stessi principi:
- Completezza: nella compilazione vanno identificati e considerati tutti i principali stakeholder, il pubblico a cui il bilancio sociale si rivolge.
- Rilevanza: inserire senza omissioni tutte le informazioni utili a una valutazione da parte degli stakeholder.
- Trasparenza: vanno sempre chiariti i criteri e le metodologie utilizzate per rilevare e classificare le informazioni.
- Neutralità: le informazioni vanno rappresentate in modo imparziale, documentando sia aspetti positivi che negativi.
- Competenza di periodo: vanno documentati attività e risultati limitati solo all’anno di riferimento.
- Comparabilità: vanno inseriti dati che consentano il confronto temporale e spaziale per poter comparare i risultati con dei benchmark.
- Chiarezza: è necessario un linguaggio accessibile anche a lettori senza competenze tecniche.
- Veridicità e verificabilità: va fatto riferimento alle fonti utilizzate.
- Attendibilità: è necessario evitare sovrastime o sottostime e di presentare dati incerti come se fossero certi.
- Autonomia: laddove sia richiesto a soggetti terzi di collaborare alla redazione del bilancio, va garantita loro autonomia e indipendenza nell’esprimere giudizi.
A partire da questi principi, ogni bilancio sociale deve contenere:
- La metodologia adottata per raccogliere e trattare i dati.
- Le informazioni generali sull’ente, includendo anche la composizione della sua governance.
- Dettaglio sul numero e la gestione delle risorse umane che fanno parte dell’ente.
- Informazioni quantitative e qualitative sulle attività realizzate, specificando i fattori che hanno portato al successo o meno dell’attività ed esplicitando i risultati raggiunti.
- Situazione economica e finanziaria.
- Altre informazioni tra cui contenziosi, impatto ambientale, informazioni su parità di genere, rispetto dei diritti umani, prevenzione della corruzione.
- Eventuali monitoraggi svolto dall’organo di controllo: modalità ed esiti.
Il bilancio sociale è uno strumento fondamentale per misurare l’impatto di un ente sul territorio: l’impatto che va oltre al denaro, l’impatto nascosto, difficile da misurare.