Ecodesign: come progettare prodotti sostenibili dalla nascita al riciclo

Ecodesign: come progettare prodotti sostenibili dalla nascita al riciclo

Quando si parla di economia circolare, ci si concentra spesso sulla parte di smaltimento e riciclo degli oggetti, ma anche la progettazione dei beni gioca un ruolo importante.

L’ecodesign è quel concetto che raggruppa pratiche, tecniche e scelte fatte per produrre un prodotto più sostenibile fin dalla sua nascita.

In questo articolo scopriamo alcuni modi di fare ecodesign partendo da uno step fondamentale: analizzare l’impatto reale dei prodotti.

Calcolare l’impatto reale dei prodotti

Definire un prodotto “sostenibile” è complicato. Prendiamo ad esempio una scarpiera di cartone.

A una prima occhiata possiamo pensare che sia un prodotto a basso impatto e una scelta di materiale tutto sommato intelligente essendo il cartone rinnovabile. Tuttavia, quella stessa scarpiera in legno massello di buona qualità avrebbe un grande vantaggio: sarebbe estremamente più durevole.

Dunque, quante scarpiere di cartone verranno buttate prima che anche quella di legno termini il suo ciclo di vita? Difficile dirlo.

Lo stesso ragionamento si potrebbe fare per molte altre merci. Fare ecodesign non significa sempre e solo scegliere il materiale più riciclabile: bisogna infatti fare i conti anche con altre caratteristiche dei prodotti.

Durabilità, scelta dei materiali, la loro provenienza, l’energia utilizzata per produrli, tutto concorre a definire l’impatto reale delle cose.

Progettare prodotti sostenibili è dunque più complesso di quel che può sembrare, ma tutto parte da un’analisi rigorosa del ciclo di vita di quello che vogliamo realizzare.

Efficienza energetica, riduzione dei materiali e durabilità: come fare ecodesign

Vediamo ora alcune tecniche di ecodesign che possono essere applicate in base alle specifiche di ogni situazione.

Efficienza energetica: progettare per l’efficienza energetica significa ottimizzare i cicli di funzionamento, digitalizzare e integrare più funzioni in un unico oggetto. In pratica significa:

  • Creare un prodotto che consumi esattamente l’energia che gli occorre a svolgere la sua funzione e nulla di più.
  • Progettare un bene che rende un processo meno inquinante e più facile per le persone.
  • Dare vita a un oggetto che fa più attività oggi svolte da due o più prodotti. Lo smartphone è l’esempio più chiaro da questo punto di vista: è una sveglia, una radio, una tv, un giornale e tanto altro.

Riduzione dei materiali: progettare in modo tale che la materia scelta sia solo dove serve. Esistono molti prodotti che impiegano una mole non necessaria di materiale molto alta che va inevitabilmente ad aumentare l’impatto ambientale della merce.

Ridurre i materiali impiegati, accanto alla scelta di materie efficienti, diminuisce gli scarti, gli sprechi e facilita lo smaltimento.

Durabilità: di durabilità abbiamo già parlato nel paragrafo precedente. Un prodotto durevole è un prodotto sostenibile. Fare ecodesign significa:

  • Scegliere un’estetica classica, senza tempo, staccata il più possibile dalle mode passeggere.
  • Selezionare materiali di qualità, dal deperimento lento.
  • Progettare oggetti facilmente assemblabili e riparabili in tutte le loro parti.
  • Assicurare la fornitura di pezzi di ricambio per un lungo periodo.

Efficienza energetica, riduzione dei materiali e durabilità sono solo tre delle aree che l’ecodesigner può esplorare. Tutto concorre all’impatto totale di un prodotto e tutto deve essere pensato e deciso in funzione della sua riduzione.