Come redigere il bilancio sociale delle imprese

Come redigere il bilancio sociale delle imprese

Ogni anno entro il 30 giugno le imprese sociali e molti enti del Terzo Settore redigere il bilancio sociale e pubblicarlo sul proprio sito.

Il bilancio sociale è uno strumento utile ed efficace per evidenziare i risultati di un’organizzazione non rilevabili dai tradizionali bilanci economico-finanziari. Nel corso degli anni, sempre più enti non profit e non solo lo hanno compilato, utilizzandolo per comunicare ai diversi stakeholder i propri sforzi, i risultati raggiunti e le aspettative per il futuro.

Chi deve fare il bilancio sociale

Sei obbligato a redigere il bilancio sociale se il tuo ente del Terzo Settore:

  • Ha ricavi, rendite, proventi o entrate superiori ad 1 milione di euro.
  • è un Centro di Servizio per il Volontariato.
  • è un’Impresa Sociale o un gruppo di Imprese Sociali.

Anche alcune aziende sono obbligate a redigere il bilancio sociale. Nel dettaglio, quelle che:

  • Hanno un numero di dipendenti in media pari ad almeno 500 durante l’esercizio.
  • Un attivo patrimoniale maggiore di 20 milioni di euro.
  • Ricavi netti maggiori di 40 milioni di euro.

Il bilancio sociale può anche essere compilato da enti che non sono necessariamente obbligati a farlo. Scuole, enti pubblici, istituti comprensivi, piccole e medie imprese sono libere di poter presentare il proprio bilancio sociale, redigendolo secondo le linee guida rispettate da tutti.

Il bilancio sociale va ovviamente controllato da qualcuno. Lo Statuto di ogni ente definisce l’organo che deve approvare il bilancio sociale. In genere, si tratta dell’Assemblea dei soci o del Consiglio d’Amministrazione.

Tutti quanti devono pubblicare il bilancio sociale entro il 30 giugno di ogni anno. Gli ETS devono depositarlo presso il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, mentre le imprese sociali presso il Registro delle Imprese.

Linee guida per redigere il bilancio sociale

Quando redigi il bilancio sociale devi inserire i seguenti contenuti:

  1. Metodologia adottata per la raccolta e il trattamento dei dati.
  2. Informazioni generali sull’ente, su chi compila il bilancio sociale.
  3. Struttura, governo e amministrazione dell’ente.
  4. Persone che operano per l’ente, indicando anche il range retributivo, che non deve superare un ottavo.
  5. Obiettivi e attività svolte durante l’anno.
  6. Situazione economico-finanziaria dell’ente.
  7. Altre informazioni rilevanti per gli stakeholder.
  8. Monitoraggio svolto dall’organo di controllo: come è stato fatto e come è andato.

Oltre ad assicurarsi di inserire tutto il necessario all’interno del proprio bilancio sociale, è anche importante rispettare nella compilazione alcuni principi.

Il primo è la completezza: bisogna considerare già in partenza tutti i principali stakeholder, il pubblico a cui il bilancio sociale si rivolge. Tutto il documento sarà redatto in funzione del loro interesse.

Il secondo principio è appunto la rilevanza. Bisogna inserire senza omissioni tutte le informazioni utili a una valutazione informata da parte degli stakeholder.

Abbiamo poi la trasparenza: vanno sempre chiariti i criteri e le metodologie utilizzate per rilevare e classificare le informazioni. Collegata alla trasparenza, la neutralità: le informazioni vanno rappresentate in modo imparziale, documentando sia aspetti positivi che negativi.

In un bilancio sociale va sempre esplicitato il periodo di riferimento e vanno inseriti dati che consentano il confronto con dei benchmark.

Altri principi sono chiarezza, veridicità e verificabilità, e attendibilità, tutti fattori di buon senso, che devono caratterizzare le informazioni e i dati che vengono presentati nel bilancio sociale.